martedì 10 aprile 2012

Presentazione al Rotary Club di Avellino del 29 marzo 2012

a sinistra Il Presidente del Rotary Club di Avellino Avv. Domenico Fioretti 
29 marzo 2012

http://www.rotaryclubavellino.comoj.com/indice.htm
La gestione del territorio, il suo cattivo uso, le connivenze con la politica, sono stati alcuni dei temi che sono emersi nel corso del convegno di presentazione del volume "L'Italia che frana", realizzato dall'Ing. Bartolomeo Sciannimanica per i tipi dell'editore Grauso, ospite del Club questa sera nell'auditorium dell'ex Carcere Borbonico, gentilmente concesso dalla Provincia di Avellino.
L'ing. Sciannimanica, napoletano di adozione (qui la sua scheda anagrafica) ha una lunga esperienza nella gestione del territorio e nelle problematiche correlate. Lo scempio cui tutti i giorni assistiamo nello spreco della risorsa "territorio", consumo che troppe volte abbiamo conosciuto essere stato mediato dalla speculazione e dalla malavita, comporta conseguenze devastanti non solo nella fase acuta dell'inondazione, della frana, ma anche e soprattutto nella vita quotidiana, dove sono meno evidenti ma non meno gravi.
Per fare un'esperienza su questi problemi, basta fare un giro nelle nostre città, dalle più piccole alle più grandi: la disposizione degli edifici, la loro crescita senza un ordine, un criterio, ha modificato definitivamente il territorio e influisce tutti i giorni sulla nostre vite: il traffico veicolare, la congestione della gente, l'inquinamento, si paga ogni momento.
La richiesta di territorio come risorsa è ovviamente maggiore in alcune zone piuttosto che in altre, in particolare è maggiore dove è inferiore il reddito medio, perché c'è la spinta a soddisfare un bisogno e contemporaneamente creare un reddito, una ricchezza. Le necessità della gente spinge il politico a sfruttare a fini elettorali queste richieste, mediando con le amministrazioni e governando la gestione delle pratiche. La cosa diviene ancora più grave quando, in barba alle normative, si costruisce al di fuori delle limitazioni, dei piani regolatori che possono costituire già di per se un cattivo uso del territorio, creando manufatti abusivi. La loro costruzione è particolarmente pericolosa nelle aree a maggior rischio geologico, la cui modifica amplifica le possibili conseguenze ambientali in caso di avverse condizioni meteo, facilitando i danni conseguenti.
I drammi recenti di Messina, delle Cinque Terre, di Genova, senza voler tornare all'alluvione di Sarno e Quindici, sono solo alcune delle innumerevoli occasioni nelle quali si evidenziano le conseguenze spesso tragiche della cattiva gestione del territorio.
In queste occasioni la Magistratura interviene ricercando la causa prossima, perché è quella sanzionabile dalla legge, mentre lo specialista cerca la causa (o le cause) remote; nel primo caso si tratta di un errore e anche un'ingiustizia: chi incappa nelle maglie della legge generalmente è quello che è rimasto con il cerino un mano, poiché quanto accade è la conseguenza finale di una lunga serie di eventi, la cui partenza è spesso indietro di decenni.
Alla serata ha partecipato anche il prof. Giannola, dell'Università di Napoli, che ha sottolineato i momenti di collegamento tra l'economista, quale egli è, e lo specialista in territorio. Diversi brani del libro sono stati letti dalla voce inimitabile della nota attrice teatrale Annamaria Ackermann, ben nota al grande pubblico, per aver lavorato fra gli altri, con i De Filippo e Nino Taranto, oltre che in diversi film.
                                         
 a sinistra Prof. Adriano Giannola Presidente dell'Istituto Banco di Napoli Fondazione

da sinistra: Annamaria Ackermann, Adriano Giannola, B. Sciannimanica, Domenico Fioretti

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