Abusivismo, abbattimenti e Camorra
“L’Italia che frana” di Bartolomeo Sciannimanica
“L’Italia che frana”: un titolo duro per un libro che fa della natura geologicamente instabile del nostro Paese una metafora delle sue condizioni attuali. L’autore, Bartolomeo Sciannimanica, è ingegnere esperto di ambiente e territorio, docente di Ecologia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ex dirigente settore ambiente della Regione Campania e del Comune di Napoli, da sempre impegnato nella lotta all’abusivismo. Ed è proprio l’abusivismo edilizio il punto di partenza di questo studio sul territorio: un fenomeno che nelle terre di Gomorra, come nel resto del Paese, è ormai segno evidente della cattiva gestione che piega le scelte urbanistiche alla speculazione piuttosto che prestare attenzione alle esigenze e ai disagi sociali ed economici dei cittadini. Costruire al di fuori delle regole equivale a “falsare la democrazia, creando un economia illegale” e viola quei principi fondamentali che sono il diritto al lavoro e alla casa, secondo l’autore. Una politica abitativa sbagliata, quella dell’Italia attuale, alla quale il docente napoletano attribuisce gravi responsabilità. Ma l’abusivismo si può fermare, sebbene applicare la normativa e le sanzioni non sia sufficiente. Occorre eliminare i disagi sociali ed economici, instaurare un dialogo con la cittadinanza, renderla consapevole. “L’Italia che frana” è un’analisi piena, appassionata, che muove dall’urbanistica e prosegue abbracciando la sfera ambientale e quindi quella politica. Infatti, come lo stesso autore afferma, “l’urbanistica, avendo come ultimo oggetto di studio l’uomo e la sua felicità, riguarda ogni cosa”. (Francesco Zarzana)
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